Dall’aspetto assai bizzarro, l’istrice o porcospino è un animale notturno, schivo e pacifico, che durante il giorno preferisce rifugiarsi in cunicoli, tunnel e gallerie labirintiche che scava nella terra con le unghie. Mammifero roditore di grandi dimensioni ha orecchie e occhi molto piccoli e baffi (vibrisse) altamente sensibili, che gli permettono di orientarsi, cercare cibo e avvertire pericoli. La sua caratteristica è che il dorso e la coda sono ricoperti da aculei. Questi organi pungenti non sono altro che peli modificati, induriti, striati di bianco e nero e più lunghi anche di 35 cm, la cheratina che li compone li rende spessi ed amovibili. Allo scopo difensivo e intimidatorio possono essere agitati e sfregati contro i predatori, ma non “lanciati” dall’animale come erroneamente si pensa. Non appena entrano nella pelle dell’avversario, provocando anche profonde ferite, si staccano dalla pelle del porcospino. Tali aculei sono erettili, l’animale in presenza di un possibile pericolo li solleva in modo da sembrare più grosso, scuote la coda producendo un tintinnio simile al sonaglio, se il nemico non desiste batte i piedi a terra, soffia e ringhia. Camminando nelle zone collinari fino a 1000 metri di quota circa, non è raro trovare a terra gli aculei dell’istrice, segno evidente di presenza di una specie della fauna selvatica in grande espansione in Italia e per questo molto presente in vari ambienti.